Daniel Plainview (Daniel Day-Lewis) è un cercatore d’argento che, alla fine dell’800 trova il petrolio nell’Ovest degli Stati Uniti. La sua ricchezza diventa considerevole grazie anche allo sfruttamento della presenza dell’unico figlio che lo aiuta a convincere i contadini a cedergli i terreni. Troverà però sulla sua strada Eli (Paul Dano), un giovane predicatore che prima lo aiuterà e poi, temendo un troppo veloce arrivo della modernità, manipolerà contro di lui la comunità. Le sorti personali, anche se non quelle economiche, di Plainview subiranno un duro colpo quando il figlio, a causa di un incidente presso un pozzo petrolifero, diviene sordo. L’uomo, sempre più accecato da una misantropia assoluta, lo allontanerà da sé precipitando sempre piu’ nell’avidità del possesso.
Il corpo si fonde con la terra per uscirne ricoperto di petrolio, materiale prezioso quanto soffocante. È il capitalismo, che sviscera la terra per trarne le sue ricchezze. Al suo opposto abbiamo la fede e la superstizione, persone che si affidano ad un predicatore per ricevere speranza nel futuro. Lo scontro tra Planview e il giovane predicatore sembra rappresentare il conflitto da due parti dell’America, quella capitalista e quella evangelista, fortemente religiosa. Il petroliere non può essere però così semplicemente ridotto. L’opera è infatti decisamente più complessa e tocca una grande vastità di tematiche riguardanti l’uomo, l’occidente e la società moderna.
Paul Thomas Anderson, senz’altro uno dei registi più interessanti degli ultimi decenni torna dopo Boogie Night e Magnolia con un’opera imponente, di quelle che catturano senza scampo trascinandoti con essa. Tra la grande regia di Anderson fatta di imponenti piani sequenza e geniali soluzioni narrative, maestose scenografie, ottima fotografia e superbe interpretazioni il film emerge dalla terra e ci penetra nelle vene assorbendoci a sé.
Il film vanta numerosi riconoscimenti tra i quali: Oscar e Golden Globe per il miglior attore protagonista a Daniel Day-Lewis, Oscar per la migliore fotografia a Robert Elswit, nomination agli Oscar per la miglior regia.
Visioni del terzo occhio 
Dio Denaro contro religione, modernità contro conservatori, famiglia contro egoismo e prepotenza. Se a tutto questo aggiungi Daniel Day Lewis viene fuori un film della madonna. Perfettamente godibile malgrado non sia cortissimo, ricco di conflitti esteriori ed interiori Il Petroliere é uno di quei film che quando finisce lascia dietro di se uno strascico di sensazioni da elaborare. Bello!
In effetti 158 minuti sono tanti, però catturano tutti l’attenzione. L’ho trovato davvero un gran film.
Concordo film intenso non vi deluderà